Il tema lavoro è sempre uno dei più importanti ma purtroppo anche problematici. Molto spesso ci si trova oggigiorno a fare i conti con la mancanza del lavoro o la perdita dello stesso, con conseguenti gravi problemi economici che mettono a rischio il bilancio familiare. Per questo motivo è stata prevista una indennità di disoccupazione per tutti coloro che perdessero il lavoro involontariamente. Questa indennità prende il nome di Naspi e si basa sul calcolo della disoccupazione fatto dall’Inps.

Cos’è la Naspi

La Naspi, Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, è un provvedimento entrato in vigore in seguito all’emanazione della legge sul Jobs Act. Lo scopo era quello di dare un sussidio a tutti coloro che rimanessero senza lavoro, al fine di dare un aiuto per un limite di tempo ragionevole prima di trovare un altro impiego.

La Legge di Bilancio 2020, nonostante l’introduzione del Reddito di Cittadinanza, non vedrà abolita la Naspi. Questo perchè i due provvedimenti sono creati in modo da coesistere l’uno con l’altro senza interferire. L’unico limite è che gli eventuali soldi percepiti per il Reddito di Cittadinanza, verranno sottratti dall’importo del Naspi.

I beneficiari del Naspi sono: dipendenti a tempo determinato nella pubblica istruzione, apprendisti, personale artistico con contratto subordinato, soci di cooperativa con un rapporto subordinato e lavoratori dipendenti. Chiunque faccia parte di una di queste categorie e abbia perso il lavoro in modo involontario, può percepire la Naspi.

Calcolo e requisiti per la Naspi

Per poter percepire la Naspi è necessario possedere dei requisiti ben precisi. I requisiti sono: avere effettuato almeno 30 giorni di lavoro negli ultimi 12 mesi, almeno 13 settimane di contribuzione versata prima che sia avvenuto il licenziamento e stato di disoccupazione. Con stato di disoccupazione si intende la perdita del lavoro per cause che non sono da imputare al lavoratore.

Per avere diritto a percepire la Naspi occorre poi soddisfare due condizioni. La prima è quella di aver perso il lavoro in modo involontario e di aver immediatamente richiesto lo stato di disoccupazione. La seconda condizione è di aver richiesto la DID, Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro.

Per sapere quanto verrà percepito durante il Naspi è necessario calcolare l’importo. Per far questo è necessario recarsi all’Inps e avere a disposizione il proprio estratto conto contributivo. E’ possibile reperire questa informazione sul sito Inps se si ha a disposizione il PIN per entrare nel sito. A questo punto effettuare il calcolo è molto semplice.

Occorre sommare tutti gli importi retributivi imponibili ai fini previdenziali percepiti negli ultimi 4 anni e dividerli per le settimane in cui si è percepita la contribuzione. Il risultato ottenuto dovrà poi essere moltiplicato per il coefficiente 4.33. A questo punto si andrà a vedere in che fascia si è collocati.

Se l’importo che viene fuori dal calcolo è pari o inferiore a 1226.32 euro, il Naspi a cui si ha diritto è pari al 75%. Nel caso in cui l’importo è superiore, è necessario aggiungere al 75% un 25% che corrisponde al differenziale tra la retribuzione mensile e questo importo. In ogni caso la contribuzione Naspi non può superare l’importo di 1334 euro mensili.