La riforma del 2018 ha ridotto drasticamente l’attenzione che tutto il mondo calcistico italiano dava al Ranking Uefa. Il motivo? Per anni abbiamo duellato con la Germania per il terzo posto in questa graduatoria che tiene conto dei risultati complessivi delle squadre in Europa, paese per paese e nei precedenti cinque anni. Da quarto a terzo posto, il salto era consistente: una squadra in più in Champions League, direttamente alla fase a gironi, quindi sette totali nelle competizioni europee invece di sei.

L’Italia ha dovuto quindi inseguire a lungo le quattro squadre ai gironi di Champions: la situazione era resa ancora più complicata dal fatto che la terza classificata doveva passare attraverso i preliminari, spesso fatali alle nostre rappresentanti. Insomma, fino al 2018 non era raro trovare solo due squadre della Serie A nei gironi di Champions.

Col cambio voluto dalla Uefa 3 anni fa, la situazione è radicalmente cambiata, in meglio per il nostro calcio: le prime 4 nazioni portano 4 squadre direttamente ai gironi, e aggiungono altre tre qualificate all’Europa League (solo una ai preliminari). Considerato che il divario sulla Francia, quinta, resta ampio e difficilmente colmabile nel breve termine, va da sé che sono terminate le sofferenze e i calcoli che caratterizzavano ogni “tre giorni” europea fino a qualche anno fa.

L’attenzione va comunque tenuta alta: oggi siamo praticamente in linea con la Germania, lontanissimi da Spagna e Inghilterra (che anche quest’anno hanno diverse squadre in grado di vincere Champions ed Europa League, come dimostrano le quote dei bookmakers dove è possibile avere anche un casino online bonus di benvenuto) ma con un ottimo margine sulla Francia. Ed è proprio ai transalpini che bisogna prestare attenzione: un crollo al quinto posto, in futuro, sarebbe un autentico dramma per il nostro campionato.

Come viene calcolato il Ranking Uefa per nazioni?

Come anticipato in precedenza, il primo dettaglio da tenere in considerazione quando si calcola il Ranking Uefa per nazioni è il rendimento complessivo negli ultimi cinque anni.

Nello specifico, vengono tenute in considerazione tutte le partite che vengono giocate: ad ogni vittoria vengono assegnati 2 punti, 1 punto per il pareggio, 0 per la sconfitta. Sono inoltre compresi anche i match dei preliminari, dove però si assegna 1 punto per la vittoria e 0.5 per il pareggio. A questi punteggi vanno poi aggiunti i cosiddetti “bonus”, validi solo per la Champions League. Le squadre che partecipano alla fase a gironi ricevono 4 punti supplementari, chi si qualifica agli ottavi ne aggiunge altri 5. Da quel punto in poi, ad ogni turno superato si guadagna un punto extra.

A fine stagione viene così calcolato il totale di ogni nazione che somma tutti i punteggi ottenuti dalle proprie rappresentanti. Tale somma viene divisa per il numero di squadre impegnate in Europa. Per intenderci, l’Italia oggi può vantare 7 squadre nelle competizioni continentali e deve così dividere per 7 il suo totale annuale. Tale coefficiente si somma poi a quello degli altri 4 anni precedenti e determina il punteggio di un paese nel Ranking Uefa per nazioni.

Ranking Uefa per Club

Il Ranking Uefa per club ha un meccanismo simile ma non identico. Detto che è utilizzato per stabilire teste di serie o eventuali fasce nei sorteggi di Champions ed Europa League, prevede alcune differenze: non vengono ad esempio conteggiati i risultati nei preliminari, ma chi viene eliminato nelle qualificazioni per la fase a gironi di Europa League riceve un punteggio per ogni turno raggiunto (si parte con 0.5 per arrivare poi a 3 punti garantiti minimi per la fase a gironi).

Non solo: se un club negli ultimi anni ha ottenuto un punteggio inferiore al 20% di quello totale del proprio paese, parte proprio con quel coefficiente. Insomma, se una squadra italiana è alla prima esperienza in Europa, partirebbe da un punteggio di 12.716 (il 20%, appunto, di quanto ottenuto negli ultimi 5 anni).