La religione greca è una delle più belle e interessanti dal punto di vista letterario perché era politeista, ovvero credevano in più divinità, ed esse sono raffigurati come uomini e donne con particolari poteri e anche importanza gerarchica.

Cinque di essi, Zeus, Era, Poseidone, Hade ed Estia, sono nate dal titano Crono che, per evitare che venisse spodestato dai suo figli come fece lui col padre Urano, li inghiottì quasi tutti per essere la divinità assoluta.

Zeus venne salvato e quando crebbe non solo salvò i fratelli ma insieme lo sconfissero e poi insieme ad Hade e Poseidone si divisero i regni sulla terra.

Altre divinità vennero in seguito sia da Zeus che da altri titani e muse di vari elementi, oggi parleremo di una di esse, ovvero Nike.

Chi era?

Divinità dalla forma umanoide e femminile, e soprattutto con un bel paio di ali dietro alla schiena, è figlia della ninfa Oceanina Stige (= ninfa figlia dell’oceano) e del titano Pallante.

Storia e curiosità

Non si sa molto della sua storia come la sua nascita, si sa solo che aveva anche 3 fratelli:

  • Cratos (Potere);
  • Bia (Violenza);
  • Zelos (Ardore).

Molte ricerche hanno rivelato che comparve per la prima volta nel libro “Teogonia” di Esiodo scritto nel 700 a.C. e si narrava di questa divinità soprattutto dopo vari scontri in cui l’esercito greco riuscì a prevalere, oppure nella vittoria dei giochi olimpici, gare artistiche e/o atletiche.

Dopo che Zeus riuscì a configgere la guerra dei titani nominò Nike Dea della Vittoria, la mise persino come condottiera del suo carro prima della battaglia; per questo molte statue e sculture vennero raffigurate con Nike in dimensioni ridotte ma tenuta sul palmo del Dio Zeus.

Altri storici invece trovarono Nike affianco della divinità Atena, molte monete furono ritrovate con questo disegno e solo gli antichi greci potevano saperne il motivo, dato che la Dea Atena è simbolo della strategia e della saggezza anche in guerra, il significato si capisce da solo: la vittoria grazie alla saggezza.

Molti templi raffigurano le due divinità insieme e Nike, a causa di chissà quale disastro o rovina, è spesso raffigurata senza testa e non si può sapere che aspetto avesse prima ma molti la conoscono e l’associano alle sue ali che somigliano molto a quelli degli angeli/arcangeli cristiani.

Inoltre ai giochi olimpici era usanza mettere sul capo dell’atleta vincitore una corona di foglie d’ulivo, simbolo di Atena, anche per questo che le due divinità sono molto collegate perché dove c’è la strategia c’è molto spesso anche la vittoria.

Grazie al significato legato al suo nome e al suo aspetto, in molti hanno preso ispirazione per poter legare al proprio marchio o canzone, il segno della vittoria che può essere iniziale oppure può arrivare più avanti nel tempo.

Ad esempio la nota marca di scarpe Nike si è ispirata alla Dea Greca per avere fortuna nel tempo, mentre la statua della dea senza testa è raffigurata anche nelle coppe di calcio per raffigurare la vittoria.