fasce orarie

Il mercato dell’energia elettrica già da alcuni anni prevede la possibilità di decidere fra svariate opzioni per ridurre i consumi e, di conseguenza, anche il prezzo della bolletta della luce.

Ad esempio, l’utente ha la possibilità di scegliere fra l’applicazione di una tariffa monoraria o una bioraria. La prima tipologia prevede la possibilità di pagare lo stesso prezzo per l’energia elettrica indipendentemente dalla fascia oraria in cui viene erogata; la seconda, al contrario, è basata su un costo al kWh differente in relazione all’ora.

Chi sceglie la tariffa luce monoraria, quindi, paga sempre lo stesso prezzo sia che un elettrodomestico venga acceso alla mattina, sia che il consumo avvenga di notte; non vi è, in genere, differenza neanche per ciò che riguarda i giorni festivi e i fine settimana rispetto a quelli feriali perché il servizio non ha alcun tipo di differenziazione. La tariffa bioraria, al contrario, è impostata su due fasce di consumo diverse: la prima va dalle 8 di mattina fino alle 19 per tutti i giorni feriali, mentre la seconda viene applicata nei festivi e dalle 19 alle 8 del giorno seguente.

Molti fornitori di energia danno la possibilità di scegliere se aderire o meno al sistema a fasce. Pulsee, ad esempio, che è uno dei brand più attenti al tema della sostenibilità ambientale nel campo dell’energia, insieme all’attivazione di una tariffa monoraria o bioraria consente di personalizzare il proprio contratto con la funzionalità My Green Energy. In questo caso il consumatore può scegliere di utilizzare solo energia al 100% sostenibile derivata da fonti rinnovabili.

Quando conviene scegliere la tariffa monoraria

La scelta del tipo di tariffa varia a seconda dello stile di vita, dalle abitudini della famiglia e dal numero di persone che vivono nella stessa casa.

Analizzando attentamente i propri consumi, quindi, si potrà prevedere quale tipologia è più opportuno adottare. Una persona che lavora tutti i giorni fuori casa e che pranza o cena spesso senza cucinare, è molto probabile che concentrerà il consumo di elettricità alla sera e nei weekend: in questo caso, quindi, la tariffa bioraria potrebbe essere più indicato.

Se, però, non si hanno orari così regolari risulta molto più conveniente la tariffa monoraria. Chi ha figli di norma predilige questo tipo di fornitura perché gli elettrodomestici vengono usati con molta frequenza e gli orari sono più flessibili, inoltre, se si prevede di trascorrere del tempo in smart working o si lavora part time, la monoraria rimane sempre la fornitura da preferire.

In generale, quando i consumi si concentrano per almeno il 65% nella fascia serale o nei festivi, si può prendere in considerazione la bioraria ma se, invece, si tende a pranzare a casa o a fare le faccende domestiche la mattina, è più consigliata la tariffa monoraria. Al fine di valutare l’opzione più conveniente, è utile analizzare la bolletta. Quest’ultima, infatti, riporta non soltanto i consumi totali, ma anche quelli per fascia oraria, in modo da poter calcolare in autonomia se è il caso o no di modificare il proprio contratto.

Per le persone che vivono in condomini dotati di contatori di vecchia generazione, però, non c’è possibilità di scelta: solo il contatore che si connette in remoto, infatti, è in grado di calcolare i consumi a seconda dell’orario.

In conclusione, la decisione della tariffa dipende in larga parte dallo stile di vita, dalla presenza o meno di figli piccoli, dal tipo di lavoro o dalle proprie preferenze orarie, pertanto è opportuno analizzare i propri consumi per comprendere quale sia la scelta effettivamente più conveniente.