Trasferirsi per andare a vivere all’estero è una soluzione sempre più in voga fra i giovani, scoraggiati dall’immobilità e dalle poche occasioni concesse dal proprio paese di origine, oppure semplicemente in cerca di nuovi stimoli, e di una vita del tutto diversa. Fra le mete prescelte preferite è impossibile non citare Londra, in quanto la capitale dell’Inghilterra ha sempre attirato a sé persone provenienti da tutto il mondo, e l’immigrazione è diventata un punto fermo del tessuto sociale e culturale della città. La Brexit ha reso più difficile l’ingresso a Londra, in quanto se prima bastava avere un documento valido adesso c’è bisogno del passaporto e del visto di ingresso; ma ciò non rende comunque l’idea del trasferimento impossibile, specialmente per i lavoratori che possono essere occupati nei settori dove scarseggia la manodopera. Vediamo adesso nel dettaglio tre metodi che è possibile utilizzare per poter andare a vivere a Londra.

Trovare un lavoro che offra vitto e alloggio a Londra

Un metodo pratico per trasferirsi a Londra, e risolvere subito il problema della sistemazione, è per le giovani ragazze che magari hanno appena terminato il percorso di  studi quello di proporsi come ragazze alla pari, per farsi ospitare dalle famiglie londinesi. È un tipo di contratto in cui le ragazze vengono invitate in casa e sostentate, in cambio però di una partecipazione attiva di parte di esse alla vita della famiglia in questione. Compiti, orari, doveri e regole delle ragazze alla pari vengono stabiliti e regolamentati da un contratto approvato e firmato da entrambe le parti prima della partenza, per fare in modo che poi non ci possano essere incomprensioni o dettagli poco limpidi durante la convivenza. Il ruolo di ragazza alla pari prevede quindi l’ottenimento di vitto e alloggio da parte della famiglia ospitante, in cambio di supporto nello svolgimento di faccende domestiche quotidiane, per un impegno dalla durata fra le 25 e le 35 ore settimanali; questo comporta che ci sarà il tempo da dedicare allo svago e alla scoperta della città. In base alla tipologia di contratto il soggiorno potrà durare dai tre ai ventiquattro mesi, e si hanno due giorni liberi alla settimana.

Andare a Londra per studiare

Invece per i giovani interessati a intraprendere a Londra un percorso formativo di durata superiore ai sei mesi è obbligatorio, dopo la Brexit, munirsi di un visto studio specifico per la propria situazione, uno Student Visa basato sul sistema d’immigrazione a punti.
Per ottenere il visto ci sono condizioni da soddisfare, quali avere almeno 16 anni, possedere il passaporto, avere ricevuto un’offerta di studio da uno sponsor autorizzato, conoscere la lingua inglese almeno al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento, ed essere in possesso di denaro sufficiente per il proprio sostentamento. Dopo aver accettato la richiesta d’iscrizione al corso l’ente incaricato alla formazione invierà allo studente un numero di riferimento, che dovrà essere inserito nella domanda di richiesta del visto. Andare a studiare nel Regno Unito è un ottimo modo per viverne gli aspetti e la tradizione a tutto tondo, oltre a essere utilissimo a livello formativo, in quanto le università britanniche sono fra le migliori al mondo; gli storici campus dalla storia secolare ospitano infatti ogni anno studenti provenienti da tutto il mondo. Ricordiamo infine come gli studenti dell’Unione Europea non potranno beneficiare del supporto finanziario previsto dallo stato, e dovranno quindi pagare interamente le tasse previste per i cittadini non britannici.

Lavorare a Londra dopo la Brexit

Ovviamente è anche possibile andare a Londra con l’idea di trasferirsi definitivamente, trovando un lavoro che possa poi regolamentare la propria posizione agli occhi dello stato. Come nel caso dello studio, anche chi vuole lavorare deve provvedere a ottenere un visto, in quanto la Gran Bretagna dopo la Brexit prevede un sistema a punti per ottenere il visto lavoro e potere così avere il permesso di andare a Londra.
È fondamentale partire dopo aver già ricevuto un’offerta di lavoro, e per effettuare la ricerca dall’Italia il sistema più efficace prevede di cercare un’occupazione tramite i siti web e i portali professionali, con cui sarà possibile avere una panoramica delle figure lavorative più richieste nel Regno Unito.