Il Logo è il segno identificativo di ogni azienda che desideri restare impressa nella mente dei propri clienti. Spesso viene confuso con il marchio, che è un segno grafico integrato con delle parole.
La procedura di registrazione è comunque identica, ma prima di immatricolare un nuovo logo è necessario seguire degli step obbligatori.

Perché registrare un logo

E’ praticamente necessario se non si vuole incappare in frodi o plagi di varia natura.
Si può scegliere se limitarsi all’Italia o registrarsi a livello Europeo.
Molti loghi sono valutati anche a livello commerciale, il che significa che possono stipulare accordi per creare oggetti di merchandise.

Primi passi per la registrazione

Disegnato il marchio, bisogna decidere come catalogarlo: esistono infatti due modi, quello denominativo o quello con immagine.
Il denominativo tutelerà solo la parte verbale senza considerare la linea grafica, mentre l’altro sarò protetto anche per le immagini, i font e i colori.
Un altro fattore di cui tenere conto è lo scopo, ovvero se il logo è da considerarsi individuale, (come nel caso di una azienda) o collettivo.
Un esempio è se identifica una catena di produzione alimentare (tipo i prodotti tipici pugliesi).
Prima di partire bisogna comunque rivolgersi ad un professionista per la cosiddetta ricerca di anteriorità, ovvero verificare che un logo identico non sia già stato registrato.
Effettuato l’accertamento, bisogna scaricare il modulo apposito dal sito dell’Ufficio italiano Brevetti.
La compilazione dei documenti è molto complessa e anche in questo caso è consigliabile rivolgersi ad esperti onde evitare sprechi di denaro.

I costi

La spesa è variabile, perché dipende dal settore in cui si opera e come e dove si desidera tutelare il logo.
I costi fissi riguardano le spese di segreteria, le marche da bollo e l’inserimento in una classe di settore.
La cifra totale per la tutela sul territorio italiano, può aggirarsi intorno ai 160€ per un logo individuale, 390€ per quello collettivo.
Va da sé che i prezzi aumentano per i marchi europei e per quelli che sono inseriti in più classi.
Per i paesi extracomunitari la spesa è variabile per ogni singolo paese.
In questo caso è necessario rivolgersi direttamente all’Ufficio Brevetti di Ginevra, con un modulo compilato in lingua straniera.

I documenti necessari

La presentazione della domanda può avvenire sia consegnandola direttamente alla Camera di Commercio della propria città che online.
Compilato il modulo, bisogna farne due copie da allegare e apporre la marca da bollo sull’originale.
Insieme alla domanda vanno unite la ricevuta delle spese di segreteria (solitamente consegnata dalla Camera di Commercio) e la prova del versamento all’agenzia delle Entrate.
Inviato il tutto bisogna attendere almeno 6 mesi prima di ricevere un riscontro.
Se l’esame è andato a buon fine, il logo verrà pubblicato sul Bollettino Brevetti.
Nel caso in cui, dopo un certo periodo di tempo, non vi siano segnalazioni di sospensione,
verrà rilasciato il certificato ufficiale di registrazione, valido 10 anni.
Trascorso questo periodo si ripeteranno le procedure, esclusa la ricerca di anteriorità.